I bambini, durante il loro sviluppo, sviluppano qualche paura o timore. La paura è un’emozione primaria che svolge un importante ruolo autoprotettivo funzionale alla crescita, in quanto attiva alcune reazioni fisiche e psichiche utilissime a difendere il bambino da potenziali pericoli provenienti dall’ambiente esterno.
Le paure, in età evolutiva, sono pressochè infinite e dipendono in molti casi dalla singola storia di vita, sebbene ne esistano alcune che possono essere considerate una tappa naturale nello sviluppo del bambino. Queste, vengono definite “paure sane” e non sono causate né da traumi né da un’errata educazione: tra le più comuni troviamo la paura della separazione, del buio, dei mostri, dei rumori forti dei fulmini.
Al fine di aiutare il bambino ad affrontarle, occorre fare attenzione ai messaggi che vengono manifestati, specie quelli non verbali, quali capricci, pianti prolungati, insonnia o enuresi. Inoltre, risulta molto importante mostrare empatia e comprensione rispetto alle paure manifestate anche se spesso queste sembrano irrealistiche.
Per gestire al meglio queste situazioni è necessario lasciar esprimere il bambino per dare voce alle sue emozioni, chiedendogli di raccontarci i timori che prova. Il sentirsi accolto e la vicinanza affettiva riduce la tensione e produce un effetto tranquillizzante. Quando il bambino non è in grado di verbalizzarle è consigliabile sollecitarlo ad esprimersi con altre modalità, come metterle in scena, disegnarle o esibirle attraverso un gioco. Non è necessario utilizzare spiegazioni razionali e nemmeno costringerlo ad affrontare la paura a viso aperto perché questa può trasformarsi in terrore.
È bene non acconsentire alle richieste del bambino, ad esempio portarlo nel letto con mamma e papà perché ha paura del buio: ciò non farà altro che rinforzare positivamente la sua paura, facendogli credere che questa esista veramente. In questo caso l’esposizione deve avvenire in modo graduale: se il bambino ha paura del buio, all’inizio il genitore può leggergli una storia e addormentarsi accanto a lui nel lettino, per poi spostarsi su una sedia finchè non si addormenta, in seguito si lascerà la luce accesa ed infine si lascerà la porta della cameretta aperta. In questo modo si introduce un piccolo ma costante cambiamento quotidiano impercettibile da parte del bambino ma utile per ridurre progressivamente la paura.
In conclusione è importantissimo non giudicare le paure dei propri bimbi, perché tutte le paure sono valide e sono l’espressione dei sentimenti che stanno provando.
Studio Psi.Co.