Non sempre chi soffre di un disagio psichico accetta volentieri di intraprendere una psicoterapia. Spesso il timore di sentirsi fallati preclude la possibilità di riuscire a gestire al meglio la propria vita affidandosi ad un esperto.
Andare dallo psicologo molto spesso rappresenta l’ultima spiaggia. Le persone spesso si rivolgono ad un terapeuta dopo aver provato a far fronte alle proprie difficoltà da soli, oppure aver contattato numerosi altri professionisti. Questo succede perché intraprendere una psicoterapia viene erroneamente percepito come se fosse la certificazione del passaggio da una condizione normale ad una condizione disturbata, patologica, che pertanto necessita di una cura.
La terapia è un investimento sulla propria vita. Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia è innanzitutto un investimento di tempo ed energie volto ad aumentare la propria consapevolezza, sia delle proprie insicurezza, sia dei propri punti di forza. È una possibilità importante per comprendere quali sono le cause sottostanti ai propri problemi e come riuscire ad affrontarli al meglio. La terapia aiuta quindi a conoscersi meglio e a sviluppare nuove modalità per superare le difficoltà. Inoltre s’impara a comprendere ed ascoltare i propri bisogni, per non affrontare la quotidianità con sofferenza.
Il colloquio clinico riveste un ruolo fondamentale: chi si rivolge ad un terapeuta ha l’opportunità di sperimentare modalità relazionali efficaci, che poi possono essere riutilizzate nella vita quotidiana per migliorare la qualità delle proprie relazioni.
Qual è lo scopo della psicoterapia?
Scopo di ogni psicoterapia è il cambiamento di uno stato disfunzionale verso uno più positivo. Il compito dello psicoterapeuta è quello di effettuare una valutazione accurata della situazione personale di partenza per poi stabilire e concordare obiettivi terapeutici specifici, col fine di portare ad un cambiamento del modo di pensare e di agire disfunzionale, per condurre ad un miglioramento delle relazioni interpersonali e a crescita personale. La terapia permette di comprendersi e di comprendere l’altro.
È meglio rivolgersi ad uno psicologo uomo o donna?
Non esiste una regola precisa, tutto dipende dalla decisione della persona che contatta lo psicologo. La volontà di iniziare un percorso con un terapeuta uomo o donna può essere data, ad esempio, dalla difficoltà a rapportarsi con uno dei due sessi e dalle aspettative che ne conseguono. Oppure rivolgersi al terapeuta dello stesso sesso può essere dettata dalla vergogna di aprirsi con il sesso opposto. Tuttavia, queste difficoltà possono essere un fattore incentivante per rivolgersi al terapeuta del sesso con cui si hanno maggiori difficoltà.
Cos’è la psicoterapia cognitivo-comportamentale?
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è uno dei diversi approcci di terapia psicologica, breve ed empiricamente validata, che si basa sul presupposto che vi sia una stretta relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Secondo questo modello i problemi emotivi sono influenzati dal modo in cui pensiamo e affrontiamo la vita nel presente.
La ricerca scientifica, infatti, ha dimostrato che le nostre reazioni emotive e comportamentali sono determinate dal modo in cui interpretiamo le varie situazioni, quindi dal significato che diamo agli eventi. Attraverso la terapia cognitivo comportamentale è possibile individuare i pensieri ricorrenti e le credenze distorte, gli schemi disfunzionali di ragionamento e di interpretazione della realtà che provocano disagio, per sostituirli con più funzionali, apportando miglioramenti duraturi nel tempo.
Evidenze scientifiche d’efficacia della psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
Non tutti i modelli psicoterapeutici hanno prove scientifiche che li supportano: esistono ottimi dati per la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), mentre meno evidenze per gli altri approcci. Gli studi finora condotti mostrano come la terapia cognitivo comportamentale sia l’attualmente definita come la “medaglia d’oro” della psicoterapia. In un recente articolo pubblicato su Frontiers in Psychiatry (David, Cristea & Hofmann, 2018) gli autori sostengono la supremazia della TCC per i seguenti motivi principali:
- La TCC è la psicoterapia con il maggior numero di studi che ne hanno valutato l’efficacia.
- Nessuna altra forma di psicoterapia ha dimostrato di essere sistematicamente superiore alla TCC;
- I modelli teorici e terapeutici della TCC sono quelli maggiormente in linea con gli attuali paradigmi tradizionali della mente e del comportamento umano.
- La TCC è in continua evoluzione in base alla ricerca cumulativa e critica
Vista la sua rigorosa base empirica, la TCC è il trattamento di elezione per numerosi disturbi. Per questi motivi è inserita come terapia consigliata nelle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (Gran Bretagna), dell’American Psychological Association (USA) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Italia).